Raccomandazioni dietetiche generali per il diabete tipo 2

Raccomandazioni Generali
  • Ridurre il consumo di zuccheri semplici.
  • Ridurre il consumo di grassi saturi.
  • Incrementare il consumo di fibra.
  • Non saltare mai la colazione.
  • Consumare pasti completi (carboidrati + proteine + verdura +frutta) a pranzo e cena.
  • Evitare periodi di digiuno prolungato.
  • Suddividere equamente, nei 3 pasti principali, la quota totale di carboidrati complessi (pane, pasta, riso, fette biscottate).

Alimenti non consentiti nel diabete di tipo 2

  • Zucchero bianco e zucchero di canna o fruttosio per dolcificare le bevande, sostituendolo eventualmente con il dolcificante.
  • Marmellata e miele.
  • Dolci quali torte, pasticcini, biscotti, frollini, gelatine, budini, caramelle.
  • Frutta sciroppata, candita, mostarda di frutta.
  • Bevande zuccherine come cola, acqua tonica, tè freddo, ma anche succhi di frutta, perché contengono naturalmente zucchero anche se riportano la dicitura “senza zuccheri aggiunti”.
  • Salse contenenti zucchero tipo ketchup.
  • Condimenti grassi come burro, lardo, margarine.

Alimenti consentiti con moderazione nel diabete di tipo 2

  • La frutta poiché contiene naturalmente zucchero (fruttosio). È importante rispettare le quantità indicate nella dieta e limitare al consumo occasionale i frutti più zuccherini (uva, banane, fichi, cachi, mandarini).
  • Prodotti da forno dietetici per diabetici, ricordando che seppur senza zucchero non sono ipocalorici, ma hanno un valore calorico pressoché uguale agli analoghi tradizionali.
  • Vino rosso (circa mezzo bicchiere a pasto).
  • E’ buona regola ridurre quello aggiunto alle pietanze durante e dopo la cottura e limitare il consumo di alimenti che naturalmente ne contengono elevate quantità (alimenti in scatola o salamoia, dadi ed estratti di carne, salse tipo soia).
  • Le castagne non sono un frutto e le patate e il mais non sono una verdura. Questi alimenti sono importanti fonti di amido quindi sono dei veri e propri sostituti di pane, pasta e riso. Possono essere perciò consumati occasionalmente in sostituzione al primo piatto.
  • I legumi (ceci, fagioli, piselli, fave, ecc.) vanno limitati, in quanto contengono carboidrati e quindi alzano la glicemia; tuttavia sono anche un’importante fonte di proteine vegetali (possono pertanto essere considerati dei veri e propri secondi piatti). Si consiglia di consumarli in associazione ai cereali (1 o 2 volte alla settimana) componendo così dei piatti unici.

Alimenti consentiti e consigliati nel diabete di tipo 2

  • Verdura cruda e cotta da assumere in porzioni abbondanti.
  • Consumare pesce (fresco o surgelato) non meno di due-tre volte alla settimana.
  • Carboidrati complessi (pane, pasta, riso, fette biscottate) e cereali integrali.
  • Olio d’oliva, aggiunto a crudo e con moderazione.
  • Formaggi da consumare un paio di volte alla settimana, in alternativa al secondo piatto. E’ possibile assumere un paio di cucchiaini (g 15) di Grana Padano D.O.P. grattugiato al giorno.
  • Affettati più magri (prosciutto cotto, crudo, bresaola, speck, arrosto di tacchino e pollo) privandoli del grasso visibile.
  • Carne sia rossa che bianca (proveniente da tagli magri e che sia privata del grasso visibile). Pollame senza pelle.
  • Latte e yogurt scremati o parzialmente scremati.
  • Acqua, almeno 1,5 litri al giorno (preferibilmente acqua oligominerale).

Ci sono alcune regole comportamentali utili per mantenere il compenso glicemico:

  • Rendere lo stile di vita più attivo, andare al lavoro a piedi, in bicicletta. Parcheggiare lontano. Evitare l’uso dell’ascensore e fare le scale a piedi.
  • Praticare attività fisica almeno tre volte alla settimana
  • Leggere le etichette nutrizionali dei prodotti, per accertarsi del loro contenuto in zuccheri. Prestare attenzione all’utilizzo di prodotti “senza zucchero” in quanto sono spesso ricchi di grassi e di conseguenza ipercalorici.

È vantaggioso per un diabetico imparare a distinguere gli alimenti in base all’indice glicemico.

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L’ indice glicemico (IG) di un alimento indica l’incremento glicemico indotto dall’ingestione di una porzione di quell’alimento rispetto ad uno di riferimento (glucosio o pane bianco), a parità di contenuto di carboidrati. L’indice glicemico è espresso in termini percentuali: un alimento con un indice glicemico di 50% determina un innalzamento della glicemia pari alla metà di quello indotto dal glucosio oppure dal pane bianco. Ad esempio, 50g di carboidrati contenuti in una porzione di 100 g di fagioli secchi (alimento a basso indice glicemico) hanno un minor impatto sulla glicemia rispetto allo stesso quantitativo di carboidrati contenuti in una fetta di pane di 90g (alimento ad elevato indice glicemico).

Fonte: sito FAND.it, Associazione Italiana Diabetici